Immaginate di tornare per
un attimo tra i banchi di scuola, una scuola piccola, di un paesino
della provincia di Pavia che conta poco più di duemila abitanti.
Siamo alla fine di maggio, siete stanchi e contate i giorni che
mancano alla vostra libertà da almeno 8 mesi, quando fuori dalla
finestra vedete arrivare cinque personaggi a dir poco bizzarri,
vestiti in abiti ottocenteschi (ma questo forse ancora non lo sapete)
che si piazzano nel cortile della scuola! Dite la verità: ciao
attenzione da qui al suono dell’ultima campanella!!
Questo è stato il nostro
compito ieri: raccontare un sacco di cose interessanti e didattiche
sulla battaglia di Palestro e sulla medicina di guerra e farle
passare per due ore di svago, di giochi e di divertimento. Dura, eh?
Abbiamo iniziato dalla
terza, quarta e quinta elementare, e autorizzati dall’epoca che
rappresentavamo, ci siamo permessi di essere poco femministi
dividendo le classi nel gruppo dei maschi e in quello delle femmine.
Nel 1859 si poteva fare.
Mentre i ragazzi se ne
andavano a vestirsi da soldati, a marciare e a costruire cartucce,
noi gentildonne abbiamo raccontato alle ragazze della medicina di
guerra, del primo corpo della croce rossa e di quanto le operazioni
fossero pericolose (e pure un po’ schifose) a quei tempi. Un
successo! Le ragazze hanno amato il racconto di Sara e si sono messe
all’opera con bende e intrugli di erbe.
Alle undici, con un po’
di dispiacere hanno lasciato il posto ai ragazzini delle medie. Anche
loro si sono divisi in due gruppi, meno rigidi questa volta… Alle
ragazze del gruppo, al ragazzo che impersonava il dottor Henry Dunant
e alla ragazza che impersonava Florence Nightingale, abbiamo dato un
compito più difficile: mescolare gli ingredienti per i farmaci
rispettando le proporzioni e creando i farmaci che venivano usati
durante le guerre. Un tripudio di futuri chimici, di misurini e di
polverine sparse in giro.
Al pomeriggio invece è
toccato ai cuccioli della prima e seconda elementare, che hanno
praticamente condotto il laboratorio meglio di noi, raccontandoci dei
loro gessi, delle loro ferite e dei punti sul piede, ci hanno aiutato
ad arrotolare le bende e a confezionarle ed infine si sono cimentati
nella marcia militare tutti insieme!
In fin dei conti ce la
siamo cavata bene, per essere un diversivo alle lezioni!
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