giovedì 28 maggio 2015




Immaginate di tornare per un attimo tra i banchi di scuola, una scuola piccola, di un paesino della provincia di Pavia che conta poco più di duemila abitanti. Siamo alla fine di maggio, siete stanchi e contate i giorni che mancano alla vostra libertà da almeno 8 mesi, quando fuori dalla finestra vedete arrivare cinque personaggi a dir poco bizzarri, vestiti in abiti ottocenteschi (ma questo forse ancora non lo sapete) che si piazzano nel cortile della scuola! Dite la verità: ciao attenzione da qui al suono dell’ultima campanella!!
Questo è stato il nostro compito ieri: raccontare un sacco di cose interessanti e didattiche sulla battaglia di Palestro e sulla medicina di guerra e farle passare per due ore di svago, di giochi e di divertimento. Dura, eh?
Abbiamo iniziato dalla terza, quarta e quinta elementare, e autorizzati dall’epoca che rappresentavamo, ci siamo permessi di essere poco femministi dividendo le classi nel gruppo dei maschi e in quello delle femmine. Nel 1859 si poteva fare.
Mentre i ragazzi se ne andavano a vestirsi da soldati, a marciare e a costruire cartucce, noi gentildonne abbiamo raccontato alle ragazze della medicina di guerra, del primo corpo della croce rossa e di quanto le operazioni fossero pericolose (e pure un po’ schifose) a quei tempi. Un successo! Le ragazze hanno amato il racconto di Sara e si sono messe all’opera con bende e intrugli di erbe.
Alle undici, con un po’ di dispiacere hanno lasciato il posto ai ragazzini delle medie. Anche loro si sono divisi in due gruppi, meno rigidi questa volta… Alle ragazze del gruppo, al ragazzo che impersonava il dottor Henry Dunant e alla ragazza che impersonava Florence Nightingale, abbiamo dato un compito più difficile: mescolare gli ingredienti per i farmaci rispettando le proporzioni e creando i farmaci che venivano usati durante le guerre. Un tripudio di futuri chimici, di misurini e di polverine sparse in giro.
Al pomeriggio invece è toccato ai cuccioli della prima e seconda elementare, che hanno praticamente condotto il laboratorio meglio di noi, raccontandoci dei loro gessi, delle loro ferite e dei punti sul piede, ci hanno aiutato ad arrotolare le bende e a confezionarle ed infine si sono cimentati nella marcia militare tutti insieme!
In fin dei conti ce la siamo cavata bene, per essere un diversivo alle lezioni!

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